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venerdì 14 marzo 2025

SONNO UNIEMISFERICO

Alcune specie di pappagalli, come Parrocchetti e Cacatua, dormono con un emisfero cerebrale alla volta, mantenendo un occhio aperto per individuare i predatori (Rattenborg et al., 2000). Questo fenomeno, noto come sonno uniemisferico (tipico anche di balene, delfini, uccelli migratori) consente loro di alternare il riposo tra i due emisferi senza bisogno di lunghi periodi di sonno continuo.

Durante il sonno normale, entrambi gli occhi si chiudono e il cervello entra in uno stato di incoscienza. Tuttavia, molti uccelli devono mantenere una costante vigilanza a causa dei continui pericoli. Per questo si sono evoluti sviluppando il sonno uniemisferico, alternando il sonno tra entrambi gli emisferi a seconda della sicurezza dell’ambiente, che permette loro di riposare senza abbassare la guardia contro minacce e predatori.

E' stato dimostrato che questo tipo di sonno e' presente nei Parrocchetti ondulati (Melopsittacus undulatus), nei Cacatua (Cacatua galerita), ma non è ancora certo se tutte le specie di pappagalli presentino questo tipo di sonno.


Riferimenti Bibliografici: Rattenborg, N.C., Lima, S.L., & Amlaner, C.J. (2000). "Half-awake to the risk of predation." Nature, 397(6718), 397-398.Rattenborg, N.C. (2006). "Evolution of slow-wave sleep and palliopallial connectivity in mammals and birds: a hypothesis." Brain Research Bulletin, 69(1), 20-29.Siegel, J.M. (2008). "Do all animals sleep?" Trends in Neurosciences, 31(4), 208-213.



lunedì 6 gennaio 2025

STRESS

Esistono diversi tipi di stress, ciascuno con effetti differenti sull'animale. 

Lo stress positivo rappresenta una sfida gestibile e stimolante, come giocare o imparare qualcosa di nuovo, ed è spesso gratificante e talvolta favorisce la crescita personale.

Lo stress tollerabile, invece, è associato a esperienze impegnative e angoscianti (ad esempio la visita dal veterinario o la perdita di un "amico"), ma l'animale riesce a farvi fronte grazie a strategie di coping come il supporto sociale o l'esercizio fisico (il coping è l'insieme di comportamenti adottati per gestire, affrontare o ridurre conflitti ed eventi stressanti. Queste strategie di adattamento possono essere funzionali, favorendo una risposta efficace, o disfunzionali, aggravando la situazione). Anche questo tipo di stress, se gestito, può favorire la crescita senza causare danni a lungo termine.

Diverso è il caso dello stress tossico, dove l'animale non riesce a gestire la situazione, subendo impatti negativi sul lungo termine. Questo tipo di stress è spesso causato da fattori intensi o cronici, come traumi, isolamento o malattie. Gli effetti includono alterazioni del cervello, che portano a comportamenti disfunzionali come ansia, aggressività e ipervigilanza, con una significativa riduzione del benessere.

La capacità di affrontare lo stress dipende dall'intensità del fattore stressante, dall’accesso a risorse di coping e dalle esperienze precedenti. Non è il fattore di stress in sé a determinarne la natura, ma la capacità dell’animale di gestirlo.

Promuovere l’autonomia, è una strategia efficace per aumentare la resilienza dell’animale. Offrire opportunità per esercitare il controllo sul proprio ambiente, ad esempio rispondendo ai segnali di disagio, può rafforzare la capacità di gestire lo stress e migliorare il benessere nel lungo termine.

Un training basato sul rinforzo positivo e sulla scienza del comportamento favorisce il benessere animale ed è supportato dalla ricerca sulla neurobiologia dello stress e del trauma.


Amazzone