Il concetto di
benessere animale e' stato delineato oltre trent'anni fa dal
professor Donald Broom, ed è stato adottato sia dal Legislatore
europeo che da organizzazioni internazionali come l'Organizzazione
Mondiale per la Salute Animale, OIE.
Per Donald Broom: "Il
benessere di un individuo è essenzialmente il suo stato relativo
alla sua capacità di affrontare l'ambiente circostante".
La
parola “affrontare” significa avere il controllo dell’omeostasi
mentale e corporea.
Quali fattori possono agire sull'equilibrio
psicofisico degli animali e, di conseguenza, sul loro benessere? Sono
4 i fattori che possono influenzare questa omeostasi:
lo
stress, ovvero l’effetto di una situazione o di un fattore
ambientale che supera le capacità di controllo dell’organismo e
si ripercuote negativamente sulla forma fisica.
i
bisogni, le necessità dell’animale, ad esempio avere a
disposizione alimenti in quantità sufficiente e di qualità idonea
oppure poter avere interazioni sociali o, ancora, avere a
disposizione un ambiente confortevole per dormire e riposare.
le
emozioni, quali derivano da situazioni di paura, dolore, piacere,
desiderio; emozioni negative, correlate a bisogni non soddisfatti,
determinano una diminuzione del livello di benessere animale.
lo stato di
salute ovvero la presenza (ed il grado) di malattia.
Il
benessere animale, in particolare per gli animali da compagnia,
rappresenta uno degli obiettivi prioritari dell’Unione Europea.
Sottoscritta a
Strasburgo il 13 novembre del 1987, la Convenzione Europea per la
Protezione degli Animali da Compagnia sancisce i principi
fondamentali per il benessere animale:
nessuno
deve causare inutili sofferenze o dolori a un animale da compagnia.
è
proibito abbandonare un animale da compagnia.
nessun animale
deve essere addestrato con metodi che possono compromettere la
salute e il benessere.
Inoltre,
il Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007, impegna l'Unione Europea
e gli stati membri a garantire maggiore protezione e rispetto del
benessere degli animali, in quanto esseri senzienti e come tali
esseri che percepiscono, dotati di sensi e sensibilità.
Pertanto,
in conformità con quanto esplicitamente sancito dalla Convenzione
Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia, l’addestramento
e/o l’educazione degli animali devono avvenire in modo eticamente
corretto: e’ vietato ricorrere alla privazione del cibo o alle
punizioni fisiche (l’animale non deve essere picchiato in alcun
modo), ed è fondamentale evitare l’uso di strumenti coercitivi che
possano causare lesioni fisiche all’animale, come catene, corde,
cordini, laccetti, e simili.
Contravvenire
a tale norma, di fatto, configura una responsabilità nell’atto di
perpetrare un abuso nei confronti dell’animale.