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venerdì 30 maggio 2014

IMPARATE A INTERPRETARE IL LINGUAGGIO DEL CORPO

Il linguaggio del corpo e' il modo con cui il pappagallo comunica con voi.
Dovete imparare a capire da come lo vedete e dalle sua vocalizzazioni se il vostro animale e' rilassato, ha paura, e' tranquillo.

Ecco alcuni comportamenti tipici:


PUPILLE:
Pupille che si dilatano possono essere segno di aggressione, eccitazione, nervosismo o piacere.
Se si alza con il corpo mentre dilata la pupilla, significa che è impaurito e può beccare.
Se il corpo invece è rilassato generalmente è uno stato di felicita'


BRONTOLIO, SOFFIO
Un indicatore di aggressività, il brontolio a volte è accompagnato dalla dilatazione della pupilla e piume in rilievo sulla parte posteriore del collo. Ciò significa che non vuole essere avvicinato. In questi casi è meglio ritirarsi e attendere che si calmi prima di tentare qualsiasi contatto.


CLICK DELLA LINGUA
Rapidi "click" della lingua contro il becco significano, in genere, "Voglio essere gentile, non ti faro' del male". Questo comportamento e' tipico delle calopsiti e cacatua.


CLICK DEL BECCO
Un forte click del becco e' utilizzato quando un uccello si sente minacciato, o protegge un particolare oggetto o uno spazio. Spesso si accompagna da stretching del collo e, talvolta, l'innalzamento di una zampa, ed è un segnale che sta difendendo il territorio e cercando di scongiurare la "intruso". Se avvicinate un pappagallo che ha questo comportamento sarà molto probabile la beccata.

DIGRIGNARE IL BECCO
Si ha quando il pappagallo sfrega la mandibola inferiore contro mandibola superiore. Di solito è segno che si sente sicuro e contento. Spesso si sente quando il si prepara per la notte, prima di addormentarsi e alcune volte anche durante il sonno.



PULIZIA DEL BECCO SUL POSATOIO
Quando e' fatto in presenza di un altro uccello, di solito è un tentativo per informare l'altro che sta invadendo il suo territorio personale.

Se fatto mentre e' da solo solitamente indica il tentativo di pulire il becco oppure e' una attivita' di nervosismo, frustrazione per qualcosa che vorrebbe fare ma non puo'.


BECCARE
Il pappagallo becca perche' può sentirsi minacciato, spaventato o sorpreso; per proteggere il nido; o se il proprietario sta facendo qualcosa l'uccello non gradisce.

Gli uccelli possono anche mordere il loro compagno o la persona amata, nel tentativo di proteggerli. L'istinto di un uccello è fuggire di fronte a un intruso, e nel tentativo di convincere il suo "compagno" a fuggire, puo' mordere il proprietario al fine di incoraggiarlo alla fuga !

I pappagalli, inoltre, testano sempre col becco un trespolo prima di salirvi per essere certi che sia stabile e, pertanto, tocchera' col suo becco anche la vostra mano prima di salire.

FISCHIARE, PARLARE E CANTARE
Queste attività indicano che il pappagallo si sente sicuro e integrato nel suo ambiente.


RIGURGITO
Escluse le possibili cause patologiche generalmente il rigurgito degli alimenti è un comportamento naturale per offrire in dono al partner qualche alimento o per lo svezzamento dei piccoli. In un pappagallo domestico è segno di offerta al suo "compagno umano" o allo specchio o a un giocattolo di un dono, segno d'amore e di devozione.

LISCIARE LE PENNE
Lisciare le penne serve per mantenere il piumaggio al top della condizione . Pulire il piumaggio e' anche un'attività sociale: gli uccelli si lisciano l'un l'altro per pulire le piume in punti che non possono raggiungere da soli; i pappagalli domestici tentano di lisciare i capelli dei loro proprietari.


ABBASSAMENTO CAPO E PIUMAGGIO DELLA NUCA SOLLEVATO
Generalmente un pappagallo domestico quando abbassa la sua testa, osservando di traverso e con le piume sollevate sulla parte posteriore della testa, sta chiedendo delle carezze sul capo (grattatina e coccole).

Tuttavia , lo stesso atteggiamento se accompagnato da scatti nervosi con il capo, alzando o aprendo le penne della coda e ali, indica nervosismo.


APPOLLAIATO
Su un piede: indica che il pappagallo si sente a suo agio e sicuro nel suo ambiente. 

per consulenza o maggiori informazioni visita il sito: cinziadibravipappagalli 




giovedì 29 maggio 2014

COME OTTENERE LA FIDUCIA DEL VOSTRO PAPPAGALLO


Per costruire un buon rapporto di fiducia con il vostro pappagallo dovete tenere bene a mente che voi non siete il capo, lui non vi deve obbedire e, soprattutto, non deve fare le cose immediatamente !!!!!

Generalmente, questa fiducia si crea lentamente, nel corso di settimane, o, per alcuni uccelli, anche di mesi.

Ogni volta che interagiamo positivamente con il nostro animale (anche semplicemente rispettandolo quando non vuole interagire) la sua fiducia nei nostri confronti aumenta e anche il suo desiderio di stare con noi.

Ogni volta che facciamo qualcosa che non piace al pappagallo, lui perdera' fiducia verso di noi sviluppando aggressività, fuga, paura generalizzata e apatia: se gli tagliate le remiganti per inseguirlo meglio quando volete farlo salire sulla mano, il pappagallo iniziera' a beccare quando viene inseguito. In futuro, potrebbe evitarvi, diventare nervoso o timoroso di voi o del suo ambiente. Infine, il pappagallo potrebbe diventare meno attivo in vostra presenza, o in generale.

Eccovi alcuni consigli per farvelo amico:

1. Non dovete MAI costringerlo a fare qualcosa
2. Non dovete MAI spaventarlo, quindi bisogna imparare a leggere attentamente il suo linguaggio del corpo
3. Rispettate e lasciatelo libero di scegliere: deve poter andare via quando lo desidera !

Il rinforzo positivo insegnera' al vostro pappo che ogni volta che coopera con noi succedono cose meravigliose: otterra' bocconcini, carezze e coccole o semplicemente attenzione! Se usate questo tipo di approccio avrete un animale desideroso di interagire con voi.



mercoledì 28 maggio 2014

PRIMA DI SCEGLIERE

Prima di prendere un pappagallo dovreste fare una serie di valutazioni.

Quale specie e' piu' appropriata per il vostro stile di vita, tempo e spazio? Quanti cambiamenti siete disposti a fare per accogliere il nuovo membro della famiglia?

Ecco alcune cose da tener presente:

COSTO
Quanto potete o volete spendere ? Considerando anche il costo di una gabbia, delle attrezzature necessarie, le spese ricorrenti per il cibo, giocattoli e cure veterinarie.

Più grande o più esotico e' il pappagallo, più costerà, e sara' altrettanto dispendioso il suo mantenimento.

IMPEGNO
Quanto tempo avete da trascorrere quotidianamente con il vostro animale? Considerando anche l'impegno necessario alla sua cura per tutta la durata della sua vita (i pappagalli più grandi possono vivere 50 anni o più ).

Normalmente dedico al mio calopsite 1 o 2 ore al pomeriggio, a seconda degli impegni, ma specie come i Cacatua hanno bisogno di molte attenzioni e almeno 3 / 4 ore al giorno da dedicargli con relative coccole.

RUMORE

I pappagalli spesso urlano (in particolare al mattino e alla sera,) e quindi se vivete in un appartamento, un grande pappagallo non vi rendera' simpatici ai vostri vicini (soprattutto cacatua e are).

Pappagallini, calopsiti e inseparabili possono essere abbastanza rumorosi a modo loro, ma non così forte come i pappagalli più grandi.

SPAZIO
Quanto spazio avete per una gabbia? Non si può lesinare sulle dimensioni della gabbia: piu' grande è il pappo, maggiori saranno le dimensioni necessarie per la gabbia. I pappagalli (compresi i pappagallini e parrocchetti) hanno anche bisogno di tempo da trascorrere fuori della gabbia per l'esercizio supplementare. E ' bene allestire uno spazio speciale per loro al di fuori della gabbia, come una palestra gioco o un trespolo.


CONFUSIONE E DISTRUZIONE
Gli uccelli possono essere disordinati (ad esempio, quando mangiano), e non sempre lo sporco resta contenuto nella gabbia. Inoltre, alcuni producono una sottile polvere bianca dalle piume (calopsiti e cacatua). I pappagalli sono anche appassionati masticatori, quindi dovrete rendere la vostra casa a prova di distruzione per i tempi fuori dalla gabbia, non solo per proteggere la vostra abitazione, ma anche per evitare lesioni o avvelenamenti al vostro animale.

DIETA
La maggior parte dei pappagalli necessita di una dieta basata su cibi pre-formulati (ad esempio pellets, estrusi), cibi freschi come verdure, germogliato semi, cereali e frutta, insieme ad alcuni semi. Alcuni uccelli (ad esempio lori, tucani) richiedono diete molto specializzate.

Quindi informatevi esattamente che tipo di alimentazione esige la specie che avete scelto prima di decidere.

ABILITA' NEL PARLARE

Molte persone scelgono i pappagalli per la loro capacità di parlare; se questa è l'unica motivazione che vi spinge a prendere un pappagallo sappiate che, anche all'interno di specie note per la chiacchera (amazzoni, cenerini, cacatua) la capacità di parlare varia da individuo a individuo.


I pappagalli sono molto intelligenti, creature consapevoli di sé; non sono semplici animali da compagnia che necessitano solo di una gabbia e di qualche seme! Essi sono individui complicati e, se non siete disposti ad accettarne la complessita', forse un pappagallo non è il miglior compagno da portare in casa ...

lunedì 26 maggio 2014

PRIMA DELLA LEZIONE




Prima di una sessione di addestramento con il vostro pappagallo e bene essere certi che sia pronto. Due cose sono molto importanti l'animale deve essere rilassato e interessato alle prelibatezze che avete da offrire. Provate a scegliere un momento della giornata in cui il vostro pappagallo sembra essere desideroso di interagire con voi e felice di ricevere alcune chicche.

L'importante e' che abbia un po' di fame e voglia di mangiare!

Scegliete un luogo per allenarlo che piaccia al vostro pappagallo : vicino alla sua gabbia, il divano o il suo trespolo.

Mettetevi comodi: spesso bisogna aspettare pazientemente che l'animale risponda e se la posizione è scomoda non sarete in grado di essere aspettare per molto tempo.

Scegliere una zona tranquilla perche ' troppa attività può far concentrare il pappagallo su tutto il resto, tranne che su di voi .

Prima di iniziare la lezione pensate a cosa vorreste insegnare al vostro animale e ai passi necessari per impartirgli il comportamento: cio' vi aiuterà a decidere cosa e come fare per insegnare al meglio.

Ma, soprattutto, ricordatevi gli elementi fondamentali per ogni bravo insegnante: tanta calma e tanta, tanta, tanta pazienza e anche un briciolo di fiducia in voi stessi!

Spesso il giorno dopo sembra che il pappo si sia scordato tutto quello che sembrava aver imparato il giorno prima... non scoraggiatevi.... ripetete da capo, con fiducia, ricordando che avete a che fare con un animale intelligente e sensibile e vedrete che sarete ripagati !




sabato 24 maggio 2014

IMPARARE A USARE IL RINFORZO


Quindi, come funziona il rinforzo positivo? E 'semplice: premiare il pappagallo per i comportamenti che il proprietario desidera.

Alla fine il pappagallo inizierà a capire cosa ci si aspetta da lui e si comportera' di conseguenza.

La formazione con il rinforzo positivo è abbastanza semplice, chiunque puo' praticarlo, non servono particolari abilita' ed e' utile per insegnare al pappagallo cio' che si vuole, ricordandosi di fare sempre sessioni brevi (15 minuti circa).

Ecco in dettaglio come fare:

  1. Usare un segnale verbale e / o della mano per indicare all'animale che cosa fare (ad es. su, se si vuole farlo salire sul dito)

  2. Il pappagallo esegue il comportamento o si avvicina al comportamento desiderato

  3. Ponte : un segnale o un suono o una parola che indica all'animale che ha fatto qualcosa di corretto (un click , un fischio o la parola "bravo"). Serve a colmare l'intervallo di tempo tra la corretta azione e la ricezione del premio, ovvero, il rinforzo positivo (spiga di panico, seme di girasole ecc) .
    L'importante e' mantenere sempre il tipo di ponte scelto: ad esempio ricordarsi di dire sempre e solo “bravo” e non “bravissimo” o “che bravo che sei !”

  4. Rinforzo positivo (di solito leccornia) offerto dall'insegnante
Questo processo si ripete per ogni approssimazione, fino a raggiungere il comportamento voluto.

Cercare di modellare il comportamento per piccoli passi: imparare bene ogni singolo passo prima della fase successiva . Alla fine tutti i singoli passaggi vengono uniti insieme per arrivare al comportamento finale desiderato .


venerdì 23 maggio 2014

IL RINFORZO POSITIVO


Ma come fare per stabilire un contatto con lui?

Desideravo tantissimo che cominciasse a fidarsi di noi e che uscisse dalla gabbia ! Sapere che aveva trascorso gli ultimi 8 mesi al negozio in uno spazio molto angusto da condividere con altri suoi simili, mi faceva stare male.

Anche oggi, quando vedo in certi negozi dei poveri pappagalli segregati in spazi ristretti e non idonei mi fa salire l'angoscia e il desiderio prenderli e portali via tutti ! E' la stessa sensazione che provano gli amanti dei cani quando visitano un canile !

Decisi che la tecnica detta del “rinforzo positivo" era il sistema migliore per insegnare al mio Brad alcuni comportamenti.

Cos’è un rinforzo positivo? È un comportamento positivo che dà forza a un altro comportamento,
e che tendera' a ripetersi nel tempo se le conseguenze sono positive per il soggetto.

Bisogna pero' premettere che ogni pappagallo ha il suo carattere e che e' più facile addomesticare un pappagallo giovane rispetto a uno più anziano che potrebbe negli anni aver acquisito dei comportamenti sbagliati da correggere.

Inoltre una infinita pazienza e tanta calma sono alla base per avere buoni risultati e instaurare un buon rapporto basato sulla reciproca fiducia.

Percio' mi misi subito al lavoro e tentai di arrivare ad insegnargli quattro semplici comandi (su, giu', no, ok) andando per fasi.

  1. La prima fase: prendere confidenza con noi e imparare e fidarsi. Ogni giorno, per circa mezz'ora, mi sedevo di fronte alla gabbia, parlando dolcemente e porgendogli la spiga di panico attraverso le sbarre. E' importante, in queste fasi, osservare sempre l'atteggiamento del corpo e l'espressione, così da evitare problemi di stress , nervosismo, ecc.
    Tutti gli esercizi vanno fatti solo se il pappagallo è calmo e voi rilassati.
  2. Ottenuta la sua fiducia, cercai di convincerlo ad uscire dalla gabbia, sempre usando la spiga di panico come incentivo, avvicinando il dito davanti allo sportello della gabbia aperta. Aspettavo che salisse sul dito, dicendo “bravo” ogni volta che timidamente poggiava una zampa e poi l'altra, premiandolo col panico e aspettavo, senza mai spostare il dito, che scendesse spontaneamente.
  3. Finalmente, dopo alcuni giorni, tentai con movimenti lenti e senza costringerlo di portarlo fuori dalla gabbia . Non si deve costringere il pappagallo a fare cose quando è agitato perché questo non farà altro che rafforzare la sua sfiducia verso di noi.
Dopo circa un 1 mese dall'acquisto, Brad aveva finalmente imparato, oltre ai comandi su e giu', ad uscire autonomamente per posarsi TRIONFALMENTE sul tetto della SUA gabbia!




E' importante ricordare che le sgridate e le punizioni con il pappagallo sono perfettamente inutili
e le lezioni vanno ripetute una o due volte al giorno per, al massimo, 15-20 minuti, con calma e pazienza e ricompensandolo subito con un “bravo” seguito dal bocconcino ogni volta che esegue, o tenta di eseguire, cio' che gli chiediamo.

Al termine di ogni sessione , se è stato bravo, ricompensatelo con una gratificazione ulteriore: un bocconcino o una carezza.

E' fondamentale associare sempre gli stessi gesti con la stessa parola (su, giu', ecc), essendo intelligente capira' e ubbidirà.

Se un giorno il pappagallo è svogliato, non forziamolo e impariamo a “leggere” il suo linguaggio del corpo, rispettandolo e magari riprovando un po' piu' tardi.

Bisogna pero' anche avere delle aspettative realistiche sul proprio pappagallo, ognuno ha la propria personalità, proprio come noi umani!

giovedì 22 maggio 2014

NOZIONI DI BASE



In natura il pappagallo e' selvatico (non addomesticato come il cane o il gatto) ed e' una preda, non predatore, il che lo rende vigile e timoroso.

Si tratta di un animale molto intelligente, con le capacita' intellettuali ed emotive pari a quelle di un bambino di 3/5 anni.

Il pappagallo e' un animale sociale ed emotivamente complicato che ricorda le esperienze vissute, positive e negative, che adora le persone tranquille, nei modi di porsi e di parlare e che, a differenza dei cani, non ama le persone in modo incondizionato e non riconosce alcuna figura autoritaria (nemmeno tra i suoi simili).

Questo animale riesce a percepire le emozioni (nervosismo, rabbia, gioia) e ogni proprietario dovrebbe imparare a riconoscere lo stato d'animo del proprio animale prima di relazionarsi con lui: rapportarsi solo se si e' rilassati e viceversa lasciarlo stare quando non vuole interagire altrimenti si rischia una beccata !

Il pappagallo si rapporta con noi come in natura con i suoi simili, secondo le regole sociali che avra' imparato dal suo gruppo cioe' la vostra famiglia: si tratta di un animale intelligente che si adatta alle norme se trasmesse in modo comprensibile per lui e questo compito tocca al proprietario.

Per educare un pappagallo non si possono applicare i metodi di addestramento dei cani: il concetto di dominanza basato sul timore, rigidita' e confronto; tutto cio' fa perdere fiducia all'animale che sviluppera' angoscia e reazioni di difesa (autodeplumazione, urla e beccate)

Questo animale e' molto socievole: per il suo benessere psicofisico ha bisogno di una regolare socializzazione con voi e con gli altri membri della vostra famiglia; è molto importante che si senta accettato, rispettato e sicuro nel suo gruppo sociale (voi) e che prenda parte alla vita quotidiana (mangiare, guardare la tv ecc)

Se si unisce a voi significa che si sente felice ed integrato nel gruppo.





I piccoli pappagalli, come calopsite e parrocchetti, possono vivere fino a 20-30 anni. Pappagalli più grandi, come amazzoni, cacatua o Ara, possono vivere fino a 60-80 anni. Quindi, l'adozione di un pappagallo è davvero un impegno per la vita. Se pensate che il vostro pappagallo potrebbe sopravvivere a voi, dovrete organizzargli una futura casa dopo la vostra, ahime', dipartita

mercoledì 21 maggio 2014

PERCHE' QUESTO BLOG

Salve a tutti!

Mi presento brevemente: sono una orgogliosa proprietaria di un pappagallo calopsite maschio non allevato a mano di circa 2 anni, di nome Brad.

Appena arrivato a casa, Brad passo' quasi 2 giorni dandoci le spalle, senza toccare cibo e acqua; solo alla fine del secondo giorno inizio' timidamente a cibarsi.
Nei giorni successivi si dimostro' sempre schivo e impaurito, ma anche curioso dato che amava osservarci dal fondo della gabbia.
Questo suo comportamento mi fece riflettere molto: a differenza degli altri uccellini da compagnia che si adattano quasi subito al nuovo ambiente, il pappagallino mostrava una grande sensibilita' .

Cominciai quindi a documentarmi il piu' possibile su come educare i pappagalli e oggi, contrariamente a tutti i pareri sfavorevoli sull'educazione di un pappagallo NON ALLEVATO A MANO, grazie a tanta pazienza, tenacia e passione,  posso affermare di avere un animale ben educato e socievole!

Lo scopo di questo blog e' di aiutare tutti i proprietari stanchi, esasperati e delusi dal proprio animale.

Non devo vendere niente, ma solo condividere con voi gratuitamente l'esperienza che ho acquisito !